domenica 27 gennaio 2008

Verba volant, scripta manent

I nostri politici si riempiono la bocca di chiacchere e di numeri, ognuno dà i suoi. Ma se volete sapere la verità non avete che da andare sul sito dell'eurostat
http://epp.eurostat.cec.eu.int/portal/page?_pageid=1996,45323734&_dad=portal&_schema=PORTAL&screen=welcomeref&close=/strind/ecobac&language=en&product=EU_strind&root=EU_strind&scrollto=0

sul quale troverete tutti gli indicatori economici comparati tra i vari paesi europei e non.

Questi sono gli incrementi medi-annui del PIL globale tra il 1998 ed il 2007 in varie aree

  • EURO(27 country) 2.45 %
  • USA 2.89 %
  • UK 2.86 %
  • FINLANDIA 3.60 %
  • IRLANDA 6.6 %
  • SPAGNA 3.82 %
  • ITALIA 1.41 %

Fonte eurostat http://epp.eurostat.cec.eu.int/tgm/table.do?tab=table&init=1&plugin=1&language=en&pcode=eb012

Di seguito trovate l'andamanto del PIL procapite (per abitante) per spagnoli , italiani ed irlandesi normalizzato rispetto al pil procapite (assunto pari a 100) dell'area euro a 27 paesei


anno Spagna Italia Irlanda
1997 93.60 119.5 115.3
1998 95.70 120.2 121.8
1999 96.70 118.0 126.7
2000 97.70 117.3 131.2
2001 98.50 118.3 133.0
2002 100.9 112.4 138.5
2003 101.4 111.2 141.1
2004 101.4 107.0 142.1
2005 103.1 105.0 144.0
2006 105.2 103.3 145.7
2007 102.5 102.9 143.7 (stime)

Fonte eurostat http://epp.eurostat.cec.eu.int/tgm/table.do?tab=table&init=1&plugin=1&language=en&pcode=eb011

E' da notare che mentre noi diventiamo sempre più poveri gli spagnoli ma in particolare gli irlandesi diventano sempre più ricchi. Nel 1997 l'irlandese medio era poco più povero di noi, oggi è circa il 40% più ricco!

L'Italia nel 1995 aveva un debito pubblico del 121.1% rispetto al pil di allora, nel 2006 è al 106.8%. L'irlanda negli stessi anni è passata dal 73% al 25%. La Spagna dal 62.7% al 43%. Il caso notevole è quello del Belgio che è passato dal 129.8% al 88.2%.

mercoledì 23 gennaio 2008

Un breve momento di gioia

24 gennaio 2007, ore 20.40. E' un momento di rara gioia ed ho stappato una buona bottiglia di bollicine. Il governo prodi è andato sotto al senato, il professore ha dato le dimissioni, forse non farà più danni.

Il governo Prodi è vissuto in una congiuntura di crescita dell'economia internazionale che, maldestramente, è riuscito a bruciare nel nulla. Non sarebbe stato meglio bruciare i rifiuti campani! Con la riforma del wellfare è riuscito a bruciare 10 miliardi, ma c'è chi dice che sono il doppio, vedremo. L'unione millantava una superiorità morale rispetto al cavaliere: abbiamo assistito subito ai casi Unipol, Visco-Speciale, Mastella-Bassolino.
Appena insediato, con una pletora di ministri segretari e sottosegretari (il record storico) ha fatto man bassa di tutte le cariche possibili, suscitando perplessità anche in ambienti tradizionalmente amici.
Per un attimo, quando Bersani annunciò le sue riforme per le liberalizzazioni, ho avuto un attimo di speranza, abbiamo visto come sono andate a finire. Un'analisi seria dell'operato di questo governo richiederebbe pagine e pagine e non è questo il luogo per farlo. Basta ricordare e riflettere su PACS, CPT, Alta velocità, conflitto di interessi, riforma elettorale, opere pubbliche, riforma dell'università, rigassificatori. Un fallimento totale. Paradossalmente, se non avesse governato per nulla, oggi staremo meglio (poco meglio, ma meglio).

Del resto non ci si poteva aspettare altro da una coalizione che aveva come unico collante l'anti Berlusconismo. Come si poteva razionalmente sperare di conciliare Dini, Fisichella, Mastella con Diliberto, Pecoraro Scanio, Bertinotti, oppure DiPietro con Mastella e Pecoraro, oppure i Teodem con Boselli e Pannella. Tutte mine nelle fondamenta della coalizione.

Mi chiedo anche come persone quali ad esempio Paolo Mieli, che molti ritengono un illuminato, abbiamo potuto crederci. Evidentemente è uno dei tanti maîtres à penser sopravalutati. A suo parziale discapito bisogna dire che si è pentito precocemente.
Non c'è una sola categoria sociale o economica soddisfatta dell'operato di questo governo (ex).

E ora? All'orizzonte non c'è nulla di nuovo e di buono ne a sinistra ne a destra. Si avvistano già nuvole nere che si addensano, ma godiamoci questa piccola schiarita momentanea.